COMPAGNIA DI GRANCIA-MORINO

La compagnia di Grancia-Morino trova le sue radici nella profonda devozione dei fedeli delle parrocchie di S. Maria della Stella di Grancia e S. Maria di Morino. Inizialmente le parrocchie erano riunite in un unico paese, Morino vecchio, che fu completamente distrutto con il terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio del 1915. Dopo il terremoto i sopravvissuti ricostruirono due paesi alle falde della collina ove sorgeva l’antico abitato e qui nacquero le due parrocchie attuali. Le informazioni sui pellegrinaggi svolti nel passato sono state raccolte attraverso i racconti dei pellegrini più anziani, che fin dagli anni trenta partecipavano ai pellegrinaggi. Dopo il terremoto, il pellegrinaggio al Santuario veniva storicamente effettuato nei giorni precedenti la festa della Trinità. I pellegrini partivano dalla frazione Grancia nel pomeriggio di venerdì ed effettuavano una prima sosta nel paese di Meta, alle falde del monte Viglio, nel versante abruzzese. Qui attendevano il sorgere della luna e s’incamminavano sulle ripide pendici della montagna, svalicando in prossimità del valico di Serra S. Antonio; da qui proseguivano verso Campo Staffi, poi per Campo del Ceraso ed infine da Pratone salivano fin sulla “Croce”, a monte della zona ove oggi sorge il parcheggio. Da qui, dopo una breve sosta, riprendevano il cammino scendendo al Santuario. Arrivati, sostavano per la notte nella grotta a ridosso della Tagliata, e, dopo aver assistito alla Messa dell’alba, riprendevano il cammino verso casa, ripercorrendo a ritroso l’intero percorso. Giunti nell’abitato di Meta, trovavano gli abitanti ad attenderli all’ingresso del paese, ed insieme procedevano in processione, data la concomitanza con le feste patronali. Si riprendeva, poi, il cammino e si rientrava in parrocchia a Grancia. Sia a Meta, che a Grancia e Morino, era usanza baciare le mani dei pellegrini di ritorno dal pellegrinaggio, perché avevano toccato l’architrave della porta d’ingresso del Santuario. Il pellegrinaggio a piedi delle parrocchie di Morino e Grancia si svolse fino agli anni sessanta, gradualmente sostituito dai pellegrinaggi con pullman, effettuati sia nel giorno della Trinità che nella festa di S. Anna. Nel 2001, grazie all’iniziativa di alcuni giovani, è stata ripresa la tradizione del pellegrinaggio a piedi. Il primo anno, al pellegrinaggio hanno preso parte quindici persone all’andata, e di queste, dieci, hanno affrontato anche il viaggio di ritorno. Il ripercorrere strade desuete e nuove, per i nuovi pellegrini è stato molto faticoso e con grandi difficoltà che, soprattutto al ritorno, hanno causato diversi problemi. Nonostante ciò e grazie all’aiuto della SS. Trinità, i pellegrini sono riusciti a concludere il viaggio e a fare sempre più proseliti. Infatti, nonostante le difficoltà incontrate il primo anno, grazie alla pervicacia del capo compagnia Petricca Giovanni, il pellegrinaggio è stato riorganizzato anche negli anni successivi, ed oggi la compagnia lo svolge mediamente con cinquanta pellegrini a piedi, oltre ad altrettanti che raggiungono il Santuario con mezzi di trasporto.

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